Cambio vita. Non sono contento della mia vita attuale. Questa è una tematica ricorrente, molto comune al giorno d’oggi. Ho provato a chiedere a cinque miei clienti in alcune sessioni di coaching se sono soddisfatti del lavoro, della remunerazione, delle prospettive professionali, di come si vive in Italia… e la risposta è stata pressoché univoca: la maggior parte di loro vuole cambiare vita.
La maggioranza delle persone manifesta insoddisfazione, in certi casi molto profonda, e dichiarano che vogliono cambiare: cambiare lavoro, dedicare più tempo a sé stessi, alle proprie passioni, in una parola cambiare vita.
Le profonde innovazioni tecnologiche, sociali e di stili di vita di quest’epoca hanno ulteriormente accentuato il senso di alienazione e “non-appartenenza” che già da qualche decennio si vedeva serpeggiare in particolare tra le nuove generazioni, da qui la spinta ossessiva al “cambio vita”.
Come risposta a questo senso di insoddisfazione molte persone pensano di intraprendere un percorso di autorealizzazione che significa infatti soprattutto cambiare vita.
Ma un conto è dichiarare che vogliamo cambiare vita, un conto è poi farlo davvero. E le varianti personali sono molteplici, così come le resistenze.
- “Come faccio a cambiare vita senza soldi?”
- “Come faccio a cambiare vita con un mutuo da pagare?”
- “Come faccio a cambiare vita se non ho competenze adeguate?”
Per semplificare, vediamo una mia personale classificazione delle 10 categorie in cui ho raggruppato i diversi approcci del “cambio vita”, iniziando dalla categoria di persone più resistenti al cambiamento.
Se fai parte della prima categoria probabilmente questo articolo non è interessante per te, per cui clicca su repubblica.it e leggi qualche notizia che ti tiene allegro (ma anche no:-)… e torna a trovarmi, se ti va, un’altra volta. La verità è che non vuoi veramente cambiare vita, anche se ti capita di dichiararlo spesso.
Se invece credi che la voglia di cambiare sia superiore alla resistenza, come accadde a me quando volli fermamente cambiare la mia vita in meglio, continua a leggere per vedere le varie versioni dei “cambiare vita”.
Se preferisci ascoltare la versione Podcast, clicca sul pulsante Play:
I “Va Bene Così” del (non) Cambiare Vita
Sono la categoria / non categoria che abbiamo annunciato: sono quelli che non vogliono veramente cambiare vita.
Ci sono persone infatti che sono nella propria zona di confort stando nella routine, nella prevedibile ripetizione delle giornate, una uguale all’altra, una dopo l’altra, facendo un lavoro che dà molte certezze e poche emozioni.
Niente può essere messo in discussione perché per loro è del tutto inconcepibile anche il solo pensiero di trovarsi in fondo al mese senza un saldo sul conto corrente sufficiente per la rata del mutuo.
Non è detto che siano soddisfatti della loro condizione, e anzi molto spesso sognano qualcosa cambiare la propria vita con qualcosa di diverso, ma sono totalmente avversi al rischio perché non saprebbero sopravvivere psicologicamente al fallimento.
Alcuni raggiungono un certo livello di serenità, molti invece si sentono come in una gabbia dalla quale sentono di non poter fuggire.
I “Non Mi Basta Mai” del Cambiare Vita
All’estremo opposto c’è invece chi si sveglia al mattino con un’opprimente sensazione di incompiuto. Questi sono gli “ossessionati” del cambiare vita.
Persone che a qualsiasi età vogliono (o pensano di volere) mettersi di nuovo in gioco, per imparare cose nuove, per fare nuove esperienze.
Sono persone inquiete, con un grande dialogo interiore. Mettono in dubbio qualsiasi cosa, a partire da sé stessi. Si stancano velocemente dello status quo. Un nuovo trend, una nuova professione emergente, una nuova luce che si accende in un qualsiasi contesto li distrae immediatamente dall’attività corrente e li proietta verso nuovi sogni (o miraggi) che hanno sempre alla base un desiderio profondo di cambiare tutto.
Se mi consenti il gioco di parole, cambiano troppo spesso il cambiamento: cioè intraprendono sempre nuove cose senza mai consolidare veramente quelle in corso. Sono sempre incompiuti.
I “Sognatori” del Cambiare Vita
Alcune persone proiettano la “nuova vita” in una dimensione quasi magica. Leggono avidamente i numerosi best-seller di crescita personale, tipo “Legge di Attrazione” e simili, molti dei quali offrono prospettive quantomeno discutibili per non dire peggio.
Sono tremendamente affascinati dalle storie del “Cambiare vita”, le storie di “chi ce l’ha fatta”. Storie che si raccontano negli aperitivi milanesi, le “Happy Hour” che Simone Perotti nel suo Adesso Basta definisce “Ore D’Aria“, in cui le persone, uscite per un’ora appunto dal carcere della vita quotidiana e del lavoro opprimente, sognano una vita “altra“.
I Sognatori cercano continuamente sul web dei modelli di riferimento per cambiare vita che condividono con entusiasmo sui social. Dedicano il 100% del loro tempo alla ricerca teorica sul cambiamento.
Ma dato che non si attivano mai in modo pratico, il loro cambiamento resta sempre su un piano astratto.
Quelli del Cambiare Vita al Condizionale (“Se Solo Avessi…”)
Altre persone appaiono fortemente orientate al cambiamento, ne parlano in continuazione, arrivano anche a definire il cosa e il come, insomma sembrano avere idee chiarissime.. ma pongono una condizione bloccante all’inizio della pratica di cambiamento.
Se vincessi al Superenalotto… allora potrei…
Cambiare vita senza soldi per questa categoria è impossibile. Ovviamente le condizioni che pongono sono improbabili o irrealizzabili. Insomma sono le perfette scuse per non mettersi veramente in discussione.
Queste persone passano la vita a parlare di fortuna o sfortuna, e non prendono mai atto del fatto che cambiare vita è anzitutto una sfida.
Cambiare Vita con le “Noci di Cocco”
In questa categoria rientrano quelli che estremizzano l’avversione verso lo status quo. Per loro il cambiamento di vita è una fuga. Vedono tutto in chiave duale, bianco o nero, senza sfumature, senza alcuna via di mezzo. Cambio vita o non cambio vita. Dentro o fuori.
Questo lavoro è uno schifo, la mia vita fa schifo, questo Paese non offre opportunità, un giorno o l’altro mando tutti a quel paese e me ne vado.
Sono quelli dei “ciringuitos” a Santo Domingo, che sognano una vita rilassata a fare un lavoro a “cervello spento”, come appunto vendere “noci di cocco” ai turisti sulla spiaggia.
Gli “Andare Verso” la Nuova Vita
Questa è una categoria particolarmente interessante e molto diffusa di chi vuole cambiare vita.
Gli Andare Verso sono quelli che hanno tutto chiaro, e sono sicuri di farlo… però “dopo”.
Simili per certi versi ai “Condizionali” ma non pongono condizioni improbabili come la vincita o l’eredità inaspettata.
Sembrano in cammino verso la nuova vita, “vanno verso di essa” (per questo li definisco gli “Andare Verso il Cambiamento”) ma questa nuova vita non la raggiungono mai.
Hanno passioni di vario genere: musica, viaggi, cultura, volontariato e chi più ne ha più ne metta. Di solito sono interessi completamente disconnessi dal lavoro che fanno ogni giorno. Passioni che costituiranno l’asse portante della loro vita… ma non adesso.
Sono quelli che io definisco anche “I cambiare vita in differita”.
Perché non si attivano adesso? Ovviamente perché “non hanno tempo”. Ma dichiarano convinti che quando sarà il momento giusto certamente lo faranno.
Ma quel momento non arriverà mai, o arriverà quando sarà troppo tardi.
Gli “Squaletti” del Cambiare Vita
In ambito aziendale ne vedo moltissimi. Di solito sono giovani tra i 25 e i 35, tutti con alle spalle il percorso di studi standard: laurea tipo bocconi / master prestigioso … il tutto ovviamente a pieni voti.
Partono come consulenti junior e vengono sguinzagliati dai clienti. Incrociano nei corridoi delle aziende clienti nuotando con ampie bracciate e puntando le vittime della loro carriera più veloce, da bravi squaletti ben indottrinati dalla società di consulenza cui appartengono. Sono tutti ovviamente assertivi e vincenti. Non hanno dubbi relativamente a cambiare vita. Cambieranno, ovviamente in meglio.
Adottano tutti gli status del momento: il vestire, il gergo, i gadget tecnologici più iconici. Si pongono obiettivi di carriera ambiziosissimi.
Claudio: Se a 28 anni non divento manager sarà un disastro
Gli fa eco Martina: Mi sono data l’obiettivo di diventare dirigente entro i 35 anni”.
Sparano raffiche di curriculum a destra e a manca. Non hanno alcuna resistenza al cambiamento. Sono disposti a viaggiare, a rinunciare alla vita privata, e tutto perché con la “sindrome del primo della classe” che li contraddistingue non possono fare alcun compromesso.
O vincono, o il fallimento è totale e fatale.
Però c’è un piccolo aspetto che viene sistematicamente sottovalutato. Ci sono molti più “Squaletti del Cambiare Vita” che posti prestigiosi da occupare nelle nomenclature aziendali.
E la maggior parte di loro, superati i 35 anni, entrano nell’età del disincanto, oscillando tra un passato che non hanno veramente vissuto, tutti presi dal competere, ed un futuro che hanno a lungo sognato ma che non si realizzerà.
Quelli che Amano il Cambiamento… degli Altri! 🙂
Faccio fatica a trovare persone che si dichiarano esplicitamente contrarie al cambiamento.
Tutti constatiamo che il mondo sta accelerando la sua evoluzione verso qualcosa di nuovo e del tutto imprevedibile.
Ma come ebbe modo di notare Sergio Marchionne in un leggendario Meeting di Rimini del 2010:
Troppo spesso l’elogio del cambiamento si ferma sulla porta di casa. Va bene finché non ci riguarda. Noi siamo liberi di scegliere il cambiamento che vogliamo, il nostro o quello degli altri.
Nel farlo dobbiamo essere consapevoli che il primo richiede energia, coraggio e determinazione nel costruire il nostro destino, l’altro invece ci condanna al ruolo di spettatori e di potenziali vittime del processo.
Cambiare quindi è anzitutto un fatto personale. Cambio vita io. Non qualcun altro.
Quelli del Cambiare Vita dopo… Aver Toccato il Fondo
In questa categoria ricadono quelle persone che hanno dovuto cambiare vita perché le circostanze li hanno obbligati a farlo.
Può essere la perdita del posto di lavoro, il fallimento della propria iniziativa imprenditoriale, una malattia grave (propria o di una persona vicina), un lutto…
Ma può anche essere la fine di una relazione sentimentale, o qualsiasi evento non previsto che cambia l’equilibrio esistenziale di una persona.
Queste persone molto spesso non fanno tesoro di quanto è accaduto e che gli ha “fatto toccare il fondo”.
Gli schemi mentali errati si ripetono, e c’è una grande probabilità che l’insuccesso si ripresenti in una situazione nuova, apparentemente diversa, ma destinata a entrare dentro la stessa spirale negativa.
Una definizione di errore che uso spesso con i miei clienti è:
Gli errori sono messi lì apposta per indicarci che dobbiamo cambiare.
Sono i segnali stradali del tuo percorso per essere una persona migliore.
Ma se è vero che la maggioranza delle persone quando tocca il fondo… inizia a scavare per scendere ancora più in basso, ci sono casi in cui l’evento che sconquassa gli equilibri esistenziali fa partire un momento di grandissima consapevolezza e da quel momento inizia la “vera vita”.
Due esempi mirabili in questo senso sono Randy Pautsch e Tiziano Terzani. Due persone che a un certo punto della vita hanno scoperto di avere una malattia grave e che prima di morire hanno finito per ringraziare la malattia, che gli ha consentito finalmente di essere vivi sino in fondo, sino all’ultimo giorno su questa terra.
Per me questo cancro è stato una benedizione, questo cancro mi ha salvato
Tiziano Terzani
Gli fa eco Randy:
Non so come si fa a non divertirsi. Sto per morire e mi diverto. E ho intenzione di continuare a divertirmi per ogni singolo giorno che mi resta. Perché non c’è altro modo di vivere
Randolph Frederick Pautsch
Quelli del Cambiare Vita… di Lunedì ! 🙂
L’idea sottostante è aspettare un momento simbolico per “iniziare”. Tutte le energie ed emozioni vengono quindi convogliate verso quel giorno fatidico in cui inizierà il nostro “cambio vita”. Per quel senso di “anno nuovo, vita nuova” che ci sembra così motivante. Inconsciamente riteniamo che se carichiamo un momento di grandi aspettative in qualche misura gli diamo la forza per spostarci dalla nostra inerzia e finalmente intraprendere la rivoluzione di vita alla quale aspiriamo.
E’ ovvio che una partenza simbolica sembra più affascinante di chi decide di cambiare vita alle 4 di un qualsiasi martedì pomeriggio in autunno, mentre era a casa con la bronchite e sotto antibiotici.
Ma il momento giusto per iniziare non è il primo giorno dell’anno, del mese, o della settimana. O il nostro compleanno di 20, 30, 40 o 50 anni.
Perchè se quel lunedì non siamo veramente pronti a cambiare vita, sarà sufficiente il ricadere in una cattiva abitudine il giorno dopo per fare collassare tutto il castello di carta che abbiamo costruito!
Concedimi la battuta:
Primo Gennaio: Anno Nuovo Vita Nuova
Due Gennaio: Giorno Dopo, Vita Vecchia“
Vediamo quindi i 5 consigli per cambiare vita veramente. Ed in fondo trovi il super-consiglio finale per cambiare vita.
Consiglio N.1 per Cambiare Vita: Non dire “Non ho tempo”…
… ma dedica la parte migliore del tuo tempo a costruire una nuova vita.
Da molto tempo io ho adottato la regola del 90-90-1 di Robin Sharma.
I primi 90 minuti della mia giornata li dedico ad un mio obiettivo personale, ad un sogno, ad un progetto specifico.
90 minuti sono il 6,25% della nostra giornata di 24 ore. Se dormi 8 ore, un’ora e mezza è meno del 10% delle tue 16 ore di veglia.
Se non dedichi almeno il 10% del tuo tempo a lavorare ai tuoi sogni, non credo che tu possa avere aspettative credibili di poterli realizzare.
Grazie a questi 90 minuti ho progettato e realizzato questo blog (che al momento di scrivere questo post è live da poco più di un mese), sto portando avanti gli studi universitari per la seconda laurea, ho studiato e sostenuto impegnativi esami per la certificazione come Coach presso la ICF e altro ancora.
Non è questione di essere bravi ed intelligenti. Chiunque può farcela. Chiunque abbia metodo e costanza. Gli inglesi la chiamano “consistency”.
E quindi io voglio essere “consistent”. Scusami se sono ripetitivo ma è un passaggio importante:
Ogni giorno dedico almeno 90 minuti ai miei sogni da realizzare.
Ogni settimana pubblico un post, invio una newsletter, registro una puntata audio del podcast.
Come corollario allo smettere di avere la scusa del “non ho tempo”, devi anche smettere aspettare il “momento giusto”.
Nella navigazione a vela si direbbe di non aspettare di avere il vento a favore per virare.
Un velista sa bene che fare una virata con poco vento è più difficile, perché manca la spinta per far passare la prua dall’angolo morto.
La stessa cosa accade nella vita di ciascuno di noi. Quando c’è poca energia, la cosa più difficile è l’attivazione.
Se sei un Procrastinatore Seriale quando non hai il vento a favore, tendi a rimandare in attesa che ci siano tutte le condizioni per la propria virata. E finisci, come il marinaio inesperto, … in “cappa”!
Ma esattamente come con un minimo di disciplina, regolando correttamente le proprie vele, avvicinandoci il più possibile alla direzione del vento, la barca vira anche con una brezza leggerissima, cosi anche tu puoi superare l’inerzia iniziale.
Non ci sarà mai un momento migliore per fare una cosa. Il momento migliore è adesso.
Consiglio N. 2 per Cambiare Vita: E’ Questione di Processo, non di Risultato Finale
Per cambiare vita è necessario mettere in fila, una dietro l’altra, una serie di piccole attività coerenti con il risultato finale. Ed è necessario eseguire quelle attività in modo continuo, regolare, direi quasi ossessivo.
Tutti siamo affascinati dalla “big picture” che abbiamo in mente e che ci vede incorniciati nella persona di successo che vogliamo diventare, e ci crogioliamo in questa immagine di noi stessi vincenti e trionfali dopo il cambio di vita.
Ma il processo per raggiungere quella meta ci piace molto meno. E’ fatto di piccole cose, molto meno accattivanti, c’è impegno e sacrificio, ci sono alti e bassi, salite e discese, si cade e ci si rialza più volte.
Ti svelo un segreto personale: tutto ciò che ho ottenuto nella mia vita è stato fatto grazie a un insegnamento ricevuto da uno dei miei Maestri.
Immagina ciò che vuoi essere tra tre anni ed inizia a comportarti come se già lo fossi
Stefano Luisotti
In questa frase illuminante Stefano mette insieme il risultato (“Immagina ciò che vuoi”) ed il processo (“Inizia a comportarti”)
Ad esempio, quando pochi anni fa ho deciso di cambiare vita ancora una volta (superati abbondantemente i 40 anni) perché avevo il sogno di diventare un top manager di una grande azienda, ho iniziato con un piccolo contratto di consulenza di direzione ed ho iniziato ad agire, pensare, comportarmi come se già fossi l’amministratore delegato di una compagnia di assicurazioni che poi sono diventato.
Questo processo deve essere regolare, quotidiano, sempre orientato verso la meta di cambiare vita.
Valuta ogni piccola cosa che fai, e mettila nella direzione della nuova vita.
Consiglio N. 3 per Cambiare Vita: Non Arrenderti di Fronte alle Prime Difficoltà
Cambiare vita non è un interruttore che accendi o spegni. E’ un percorso. Ci vuole tempo. E la crescita non è lineare, ci sono alti e bassi.
Il motivo per cui molti tentativi di cambiare vita falliscono è dovuto al fatto che si parte con molto entusiasmo, con molte aspettative, e poi si entra nella valle di disperazione che può durare anche mesi e in certi casi anni.
Se anche tu sei un blogger come me o un imprenditore sul web o un influencer, sai esattamente di cosa parlo.
All’inizio sembra tutto possibile, ci mettiamo a studiare nei dettagli chi ha avuto successo nel nostro settore e siamo convinti di poter fare meglio.
Partiamo con grande energia, e dopo poco arriva il primo utente, il primo iscritto, i primi follower. In una sorta di euforia ci aspettiamo una crescita esponenziale.
Ma di lì a poco si entra nella valle di disperazione.
Ti rendi conto che dopo I primi commenti entusiastici il tuo lavoro non decolla. Le cose ristagnano. Molti follower fanno unfollow. Inizi a pensare che hai perso un sacco di tempo per niente.
In questo momento (Valle di Disperazione) il 99% di chi ci prova si arrende.
Chi supera questa fase ha successo. Perché senza farsi prendere dalla disperazione continua a investire nel proprio progetto, o nel proprio cambiamento di vita, e lo fa con costanza, dicevamo al punto 1 con “consistency”, incurante degli indicatori che non decollano.
Lo fa, nel caso di un blogger, migliorando giorno dopo giorno il proprio sito, l’indicizzazione delle pagine, scrivendo contenuti sempre migliori.
Superata questa fase di grande difficoltà a un certo punto arriva una svolta, spesso improvvisa o inaspettata.
Nel caso degli imprenditori internet di successo, spesso non sanno spiegare cosa abbia innescato questa impennata del loro business, ma tutti dicono che hanno continuato a crederci anche nei momenti più difficili.
Io so bene che il mio progetto Nagual.blog, che è complesso, articolato, in un contesto competitivo come quello della crescita personale, rischia di stare anche un anno nella “valle di disperazione”, per cui io, incurante delle pageviews o dei like su Instagram, pubblicherò nuovi contenuti e farò azioni di miglioramento continuo.
Se vuoi cambiare vita fai anche tu così. Non arrenderti di fronte alle prime difficoltà.
Consiglio N.4 per Cambiare Vita: Impara a Meditare e Fallo con Costanza
Che c’entra, mi dirai?
C’entra eccome. La meditazione per me è stata lo strumento essenziale per il mio percorso per cambiare vita.
La meditazione ti riporta al centro di te stesso, ti aiuta a fare chiarezza tra impulsi, emozioni, spinte contrastanti. Ti aiuta a gestire, sino a interromperlo, l’incessante dialogo interiore che domina l’esistenza di molte persone.
Se vuoi veramente cambiare vita, uno dei primi passi da fare è trovare calma mentale, lucidità, per non agire d’impulso, per non trovarsi a rimpiangere le scelte fatte o non fatte.
La meditazione porta consapevolezza, conoscenza di se stessi, comprensione del proprio potenziale, dei propri limiti e delle proprie opportunità.
Come avrai visto navigando sul sito Nagual.blog, dopo una pratica trentennale fatta con grandi Maestri, come Corrado Pensa, ho realizzato un metodo gratuito di dinamica mentale che si chiama Sailfulness, che è basato sulla metafora della navigazione a vela, e che puoi considerare come il tuo primo passo per riuscire a raggiungere il tuo rilassamento profondo e gettare le basi per una tua vera pratica meditativa.
Consiglio N.5 per Cambiare Vita. Impara a Gestire le tue Finanze Personali
Tu, in questo momento, saresti in grado di dirmi, al centesimo, a quanto ammontano le tue disponibilità, I tuoi impegni (tipo mutuo, finanziamento)? Sai dirmi, con approssimazione al centesimo, quanto spendi in abbigliamento ogni anno, in alimentari, in carburante, assicurazioni, eccetera?
Conosci la differenza tra Rendita Attiva e Rendita Passiva?
Tutto questo è di importanza fondamentale per cambiare vita. Cambiare vita significa anche, come conseguenza naturale, cambiare flussi di denaro in entrata e in uscita.
Non basta fare due conti approssimativi. Serve anche qui metodo e disciplina. E i più disciplinati possono anche arrivare a costruire le condizioni per un futuro di “vivere di rendita”…
Altrimenti rischi di finire inchiodato ad una domanda che sembra senza risposta: “Come cambiare vita senza soldi?”.
Il SUPER-Consiglio Finale per Cambiare Vita.
Metti in Parallelo la Vita Nuova con la Vecchia
Adesso è arrivato il momento del super-consiglio finale. Sono alcune riflessioni che partono da un post di qualche tempo fa su Instagram.
Ci sono persone che hanno propensione molto alta al rischio e che quindi PRIMA abbandonano tutto quanto è parte della vita precedente, scommettono al buio, e POI costruiscono la nuova vita.
Ammiro molto queste persone. E molti, non tutti, ma molti di loro ce la fanno veramente a cambiare vita.
Alcuni invece non ce la fanno, e vanno incontro a grandi difficoltà, ma la maggior parte di loro, con questa caparbietà e con questa voglia di puntare tutto come se fosse una mano a poker, si rialzano, ripartono e riprovano sino a che non ce la fanno.
Se tu sei come loro ignora questo consiglio. Se invece sei come me, prosegui nella lettura.
Io non ho propensione sufficientemente alta a rischiare.
I miei cambiamenti di vita sono stati fatti SEMPRE parallelizzando, per un certo periodo, la vita nuova con quella precedente.
Ogni cambio vita mi ha fatto crescere, come persona, come tenore di vita, come prospettive professionali. E, pur essendo sempre orientato a cambiare vita ancora, e ancora, e ancora, non ho MAI messo a rischio tutto ciò che ho consolidato.
Prima di liquidare la mia ultima attività imprenditoriale, sei anni fa, ero già da un anno diventato un top manager in una multinazionale. Ed avevo lavorato ogni giorno alle due cose vivendo le due vite in parallelo.
La mia storia personale racconta una serie di vite (sette), avendo, ogni volta, periodi di sovrapposizione tra di esse.
Tutto pianificato, tutte le volte con un piano B. E le sette vite che ho vissuto sono la punta dell’iceberg. Molte altre opportunità di cambiamento le ho messe in parallelo per un certo periodo, le ho testate a fondo, per poi abbandonarle. Non tutto riesce sempre.
Ma gli errori, ti ripeto, sono messi lì per indicarci il percorso da seguire. Sono i segnali stradali che ci guidano verso la nuova vita.
Quindi, ricapitolando, prima di mollare la tua vita attuale segui i cinque consigli:
- Costruisci la vita nuova … trova il tempo per farlo
- Metti in pratica il processo di cambiamento con dedizione
- Supera la valle di disperazione
- Impara a meditare
- Impara a gestire le finanze personali.
Prima di mollare la tua vita attuale, costruisci quella nuova.
E poi, al momento giusto, deciderai tu, e solo tu, e nessun altro, quale vita vuoi veramente vivere.
Ti auguro di cambiare la tua vita in meglio, di realizzare i tuoi sogni. E sarò felice di aiutarti disinteressatamente, se potrò. Scrivimi a info@nagual.blog o commenta questo articolo.