COSA SIGNIFICA NAGUAL?
Sono stato un imprenditore “seriale” e uno startupper nella prima “onda” di Internet nell’anno 2000. Sono un manager, responsabile di una filiale italiana di una multinazionale, ma in questo blog non parlo del mio lavoro o di business collegato al mio lavoro.
Sono uno skipper e armatore, un counsellor professionista e un coach.
Nelle antiche civiltà dell’America Centrale le persone ovviamente non avevano dei “coach” come nei giorni nostri. La loro guida era il loro “Nagual”.
Nella mitologia mesoamericana infatti, il Nagual è lo spirito totemico che ciascuno di noi ha e che ci guida verso la libertà e verso nuove aree della percezione. Il Nagual è quindi un sorta di coach antico, spirituale ma anche pratico, e nella nostra cultura lo definiremmo uno Spirito Guida.
Il Nagual nelle tradizioni dei nativi americani si manifesta sotto forma di animale. Il mio Nagual è un’Aquila.
Negli ultimi trent’anni ho studiato discipline antiche e nuove, ho fatto esperienze di crescita personale e spirituale, ho costruito aziende, ho gestito team di centinaia di persone, ho inseguito carriera e successo manageriale, e ho ottenuto molto in cambio. Più di quanto io stesso volessi e meritassi.

A bordo del “Nagual”, la mia barca a vela, ho navigato per migliaia di miglia nel Mediterraneo.
Una notte, durante una navigazione al largo della Corsica, ho percepito che la barca per me era diventata un luogo mentale, una specie di laboratorio di crescita personale, al quale potevo accedere in qualsiasi momento con apposite tecniche, e che poteva portarmi in qualsiasi luogo io volessi.
Potevo adesso disegnare nuove rotte esistenziali con la forza della mente. Potevo dare volta alle cime di ormeggio e scendere a terra, in qualunque parte del mondo, potevo incontrare persone, conoscere luoghi. Potevo immaginare qualsiasi cosa… che poi si realizzava nella realtà.
A bordo della mia barca “mentale” ho installato strumenti potentissimi, un radar che può captare i segnali più remoti dell’universo, un computer con cui posso raggiungere tutte le informazioni possibili ed immaginabili, un grande schermo sopra il tavolo da carteggio dove posso vedere in anticipo cosa accadrà. Sopra il tavolo, nel pozzetto, ci sono quattro luci di colore diverso che possono trasmettermi energia, chiarezza, motivazione, forza, quiete interiore ma anche semplicemente ricaricare le mie “batterie”. Ho messo nel laboratorio mentale tutte le dotazioni per vivere in sicurezza, ho un armadietto di medicinali che può guarire qualsiasi malattia. A bordo con me ci sono due marinai “mentali” che formano il mio equipaggio e che mi aiutano nelle manovre esistenziali, a cui lascio a volte il timone, ma mai il comando.
Ho chiamato questo metodo “Sailfulness“, e l’ho costruito, con trent’anni di studio e sperimentazione pratica, utilizzando le più efficaci tecniche di training autogeno e di dinamica mentale ispirate al lavoro di José Silva, insieme alla personale metafora della navigazione a vela.

Alla continua ricerca di crescita personale, sociale e spirituale, ho passato anni a pensare di “mollare tutto” e dedicarmi al 100% al mio progetto di vita. Ho quindi fatto centinaia di volte i “conti” per capire se potevo permettermi di smettere di lavorare.
E ho imparato come si può veramente farlo.
E poi in realtà non ho mai “mollato tutto” e smesso di lavorare, perché, grazie alla mia “Sailfulness” mi sono sempre appassionato al 100% alle tante esperienze che ho fatto da imprenditore e da manager. Molto spesso sono stato poi travolto da desideri nuovi, che mi hanno fatto espandere il mio tenore di vita e continuare a costruire le risorse per alimentarlo.
Ma ciò che è importante è che attraverso queste esperienze ho capito come gestire le mie finanze personali, con disciplina e progettualità. Partito da sottozero, adesso posso permettermi di lavorare perché mi piace e non perché “devo” farlo, ma potrò anche permettermi di non lavorare più quando deciderò che… “basta così”.
Non predico il “downshifting” radicale, ma insegno a come trovare l’equilibrio tra:
- il controllo delle proprie Finanze Personali
- la definizione del proprio Tenore di Vita
- il giusto rapporto tra Rendite Attive e Passive
- il Progetto di Vita da perseguire (anche con le disponibilità economiche)
Ho chiamato questo metodo “Moneyfulness“.

Uno dei miei maestri, il più grande che ho avuto, Marco Pardini, un giorno mi disse che a un certo punto avrei dovuto diffondere gli insegnamenti e le conoscenze acquisite.
Non sono un “terapeuta” in senso stretto.
Mi piace scrivere e raccontare storie di mare e di vita.