Da quando ho iniziato a parlare ad alcuni amici di questo blog che intendevo pubblicare, nel quale avrei affrontato temi di crescita personale, focalizzandomi su passioni (la mia è la navigazione a vela), coaching (come riuscire a sviluppare il potenziale negli altri) e progetto di indipendenza finanziaria (per liberarsi dalle schiavitù moderne), la domanda inevitabile che tutti mi hanno fatto (e che ha iniziato ad arrivare dai lettori del blog dal primo giorno di pubblicazione del sito) è:
Che capitale serve per vivere di rendita?
E’ una domanda alla quale se si risponde con un numero, immaginando che una cifra sia valida per tutti, si manda fuori strada l’interlocutore.
E’ una domanda alla quale si può solo rispondere insegnando un Metodo, che porti alla “consapevolezza economica”, che ho chiamato “Moneyfulness”.
Il primo passo che dobbiamo fare è arrivare a definire un ragionevole stile di vita, basato sulla comprensione di quello attuale.
In questo post inizio a spiegare l’importanza del pilastro “Controllo delle proprie finanze”, con la scelta di un software adatto, e in una serie di post e video entro nel dettaglio di come si usa, offrendo in regalo ai miei lettori un Template, per non dover iniziare da zero a impostare il proprio Bilancio Personale o Familiare.
Controllando in modo sistematico i propri conti personali, dopo un certo lasso di tempo si inizia a vedere con chiarezza dove siamo (non servono necessariamente anni, i primi interessanti spunti arrivano anche dopo poche settimane).
Le voci di spesa più importanti emergono molto chiaramente: la (o le) auto, l’alimentazione, l’abbigliamento, a volte ci sono assegni di mantenimento di figli o ex-coniuge da considerare, poi le vacanze, le assicurazioni e così via.
Quando iniziamo ad analizzare il Resoconto Evoluzione dei Costi, iniziamo a vedere con chiarezza come è strutturato il nostro Tenore di Vita.
Il Tenore di Vita assume un ruolo centrale per il progetto di indipendenza finanziaria.
La maggior parte delle persone non ha un controllo efficiente delle proprie spese, quindi corre sistematicamente il rischio di indebitarsi per fronteggiare i debiti causati da un Tenore di Vita eccessivo, o di continuare a cercare all’infinito di aumentare le proprie Rendite Attive (tipo lo stipendio) rinunciando in modo quasi totale al tempo per se stessi, per le proprie passioni, per gli affetti più cari, per essere in grado di mantenere un certo stile di vita.
Un concetto che si trova in modo ricorrente sul web (citazione attribuita a vari pensatori), e particolarmente centrale nel pensiero di Simone Perotti (uno dei miei Maestri), è che:
Spendiamo soldi che non abbiamo, per comprare cose che non ci servono, per impressionare persone che non ci amano.
Quindi la mancata consapevolezza di cosa compriamo, abbinata alla mancata consapevolezza di cosa veramente ci serve, provoca la tempesta perfetta mandando fuori controllo il nostro Tenore di Vita.
Per ciò che concerne il controllo delle spese, esso è FONDAMENTALE (uso raramente I maiuscoli, che nella netiquette significano URLARE). Ma questo lo voglio dire a voce alta.
Io ho iniziato dal gennaio 2010 a farlo e la mia vita è letteralmente cambiata.
Bene, fin qui ci siamo. Il primo passo è comprendere i principi della contabilità personale e iniziamo subito a farlo.
A questo punto, iniziando dai numeri più eclatanti del Resoconto Evoluzione dei Costi (porta pazienza, lo avrai anche tu se seguirai a leggere gli articoli pubblicati!), dobbiamo analizzare ogni singola voce.
Supponiamo che la nostra famiglia spenda 5mila euro l’anno in abbigliamento. Non parliamo di rinunciabile o irrinunciabile qui. Domandiamoci cosa vogliamo veramente. Il metodo Moneyfulness non predica il downshifting radicale, la rinuncia a tutto, la vita spartana e monacale.
Questo metodo è introspettivo, cerca di portare le persone alla consapevolezza della vita che vogliono vivere. Ed ognuno trova la propria dimensione esistenziale, che è personale ed unica.
Quanto ci fa star bene spendere 5mila euro di abbigliamento? E 2mila all’anno di estetista? E 4mila euro di viaggi?
La riflessione che dobbiamo fare è: quanto è “abbigliamento” e quanto è “abbagliamento”? 🙂
Quanto è veramente un piacere e quanto è acquisto d’impulso?
Scriviamo su un foglio un numero di quanto ci accorgiamo possa aver senso. Supponiamo che mi renda conto che potrei ridurre del 40% i costi di abbigliamento senza vivere la rinuncia parziale come un lutto.
Passiamo poi ad altre voci che non ci sono o sono sotto-stimate. Viaggi ad esempio. Nella nostra analisi vediamo che qui spendiamo poco. Ma se i viaggi sono al centro dei nostri sogni dobbiamo aumentare la cifra.
Molta attenzione la porremo sulle voci di costo causate da quelle che Kiyosaki chiama “Liability”. Cioè componenti del nostro Tenore di Vita (ad esempio una casa di vacanza) che non producono rendite passive (non la affittiamo ma la usiamo noi) e provocano spese di mantenimento.
Facciamo così, per ogni voce che è presente (o non è presente) nel nostro resoconto Evoluzione dei Costi.
A questo punto siamo in grado di costruire un “Budget” sul nostro amato software GnuCash.
Quindi arriviamo ad avere due informazioni chiave.
- Adesso sappiamo quanto, nel tempo, abbiamo strutturato come Tenore di Vita (un resoconto che fotografa un periodo passato di spese effettivamente effettuate), quindi ci “giriamo indietro” a vedere
- Adesso abbiamo un budget che ci dice come in futuro vorremmo che il Tenore di Vita sia impostato, quindi guardiamo avanti
Adesso dobbiamo fare un altro passo. L’analisi dei costi è “economica”, ma i flussi di cassa per sostenere questi costi sono “finanziari”.
I costi hanno sempre, infatti, una manifestazione finanziaria (nel Metodo insegno i primi rudimenti di Partita Doppia), che può essere immediata (pago subito) o differita (apro un debito).
Quindi dobbiamo vedere come siamo messi sul lato delle Passività (che non sono costi ma debiti).
Tra le Passività non ci sono solo debiti causati da costi correnti, ma anche debiti corrispondenti alla costruzione di Attività Patrimoniali (ad esempio potrei fare un mutuo per comprare un immobile da affittare per avere una Rendita Passiva).
Le nostre passività chiedono dei flussi di cassa in uscita per essere onorate.
Quindi io devo generare flussi di cassa sufficienti per coprire:
- I costi correnti
- I rimborsi dei debiti che ho contratto
Siamo arrivati al punto chiave. Adesso sappiamo (al centesimo) quanto il nostro Tenore di Vita attuale sia compatibile con il nostro cashflow, a parità di condizioni sul lato dei Ricavi.
Sappiamo se stiamo generando cassa positiva (cioè abbiamo più flussi di denaro in entrata che uscite per costi e debiti, in un determinato arco temporale), oppure se stiamo “bruciando” cassa.
MOLTO IMPORTANTE
In quest’ultimo caso, se sto “bruciando” cassa, sono dentro una spirale, lavoro-compro-pago-mi indebito… sino al crollo finale, a meno che non trovi il modo di lavorare di più, guadagnare di più, ma poi devo cercare di non comprare di più, altrimenti mi indebito di più e così via.
In questo caso l’imperativo è uscire dalla spirale (ed ovviamente servono dei sacrifici).
Sappiamo adesso anche a quale Tenore di Vita ci ispiriamo, che non è necessariamente quello attuale, dato che abbiamo fatto un Budget che ha messo finalmente un po’ di consapevolezza in ciò che veramente vogliamo.
A questo punto abbiamo molte più informazioni. Facciamo un altro passo avanti.
Proiettiamo il Tenore di Vita nel tempo. Sarà lo stesso per sempre?
Supponiamo di avere 40 anni, un compagno/a e due figli. Prendiamo il nostro Budget e immaginiamolo in tutti gli anni a venire. Come pensiamo che si muoverà nel tempo?
Uno degli errori comuni qui è dato dal fatto che non ci rendiamo conto che i nostri bisogni cambieranno nel tempo. Determinati costi per i figli varieranno, i nostri bisogni quando saremo anziani cambieranno.
Banalmente diciamo: se ho 40 anni e conto di vivere sino ad 80, e ho 50mila euro all’anno di bisogno di cassa, moltiplico 50mila per 40 e mi servono 2 milioni di euro per mollare tutto e vivere di rendita.
Non è così semplice il calcolo. Ma ne parliamo più in dettaglio nel post del “Progetto di Vita”.
Restiamo sul tema del Tenore di Vita.
Con le analisi che abbiamo fatto sin qui sappiamo qual è il Tenore di Vita ideale (budget), e lo abbiamo affinato per i prossimi quarant’anni con delle ragionevoli ipotesi (viaggerò di più o di meno, non avrò più spese università per i figli dopo una certa data presunta ecc.).
Sappiamo anche da dove partiamo. Cioè da flussi di cassa positivi (e possiamo accantonare e trasformare il più possibile la cassa in eccesso in Attività Asset) oppure da flussi di cassa negativi (dobbiamo ristrutturare i nostri debiti o ridurre i nostri costi per uscire dalla spirale).
Una nota importante. Quando abbiamo iniziato a proiettare nel tempo il nostro Budget, non abbiamo tenuto conto dell’inflazione, che come sappiamo erode il potere d’acquisto. Al momento di scrivere questo post siamo in un contesto di inflazione poco rilevante, per cui l’impatto non è così determinante, ma nei prossimi 40 anni è presumibile che le condizioni a contorno possano cambiare.
Ma, metodologicamente, non consideriamo l’inflazione nelle nostre analisi, dato che ne terremo conto nelle Rendite Passive che dovranno proteggerci anche da questo rischio, mentre nelle Rendite Attive se provenienti da stipendi, in una certa misura, (pur non avendo più una indicizzazione automatica come la Scala Mobile), l’inflazione viene via via incorporata. Se provenienti da lavoro autonomo o imprenditoriale, l’inflazione è incorporata nel modello di business.
Quindi parleremo di inflazione nel lato dei Ricavi, per considerarla correttamente evitando di ipercomplicare il modello sul lato dei Costi.
Bene… faticoso questo post vero? Per me che l’ho scritto e per te che lo stai leggendo. Dubbi? Scrivimi, farò il possibile per risponderti quanto prima.
Alla prossima puntata.
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