Meditazione Guidata sulla pratica buddista di Metta: benevolenza e gentilezza amorevole.

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Metta è un termine di origine Pali, che significa “benevolenza, gentilezza amorevole”. Nel buddismo attraverso la Metta il meditante coltiva pensieri di benevolenza a partire da se stesso, sino a condividere la benevolenza con altri ed infine con tutti gli esseri dell’universo.

Metta: la benevolenza, la gentilezza amorevole

Nella mia pratica buddista attraverso la Metta ho superato un mio consolidato e sbagliato atteggiamento, che avevo acquisito da antichi messaggi genitoriali e riferimenti sociali, secondo il quale, rispetto ad esperienze spiacevoli, dovevo “reagire”, “darmi una mossa”, opporre resistenza.

Aggiungere negatività ad esperienze negative, reagire combattendo contro atteggiamenti altrui che troviamo conflittuali, logorarsi in rancore e risentimento, oppure rifiutare la negatività o il conflitto e fuggire da essi non contribuisce certamente alla crescita personale né tantomeno alla soluzione del problema che si è manifestato.

Attraverso la Metta si riconosce la presenza di sofferenza, dolore, disagio, e gli si va incontro con amorevolezza, riuscendo, un passo alla volta, ad arrivare all’origine, alla causa della situazione spiacevole o dolorosa.

Perché la Metta non è “Pensiero Positivo”

Diciamo subito che la Metta non è “buonismo” o “pensiero positivo”. E’ una pratica coraggiosa, in cui non ci imponiamo di “pensare positivo” fuggendo dal negativo.
Io, lo avrete capito, non sono un fanatico del pensiero positivo.

Non mi incantano quelle teorie un po’ strampalate per cui basta essere positivi per risolvere qualsiasi problema. Sono approcci che estremizzano il concetto di pensare positivo a una banale superficialità e soffocano quindisistematicamente i segnali dal profondo. In altre parole, si perde il contatto con il proprio Sè, con il proprio essere.

Il dolore, la spiacevolezza, gli errori, sono messi lì apposta per delimitare il nostro cammino. Sono i segnali stradali del nostro percorso verso la realizzazione.

VITTORIO GIUSTI

Prendendo coscienza del dolore, arrivando alle cause e non ignorandolo, si entra consapevolmente in una evoluzione personale dove la dualità, lo yin e lo yang, il bianco e nero, il polo positivo e quello negativo formano un’armonia profonda che è il verbo primordiale, l’onda che va e l’onda che viene, il battito del cuore dell’Universo.

Se ci sbilanciamo sul positivo “mascheriamo” il problema sottostante, auto-imponendoci una serenità senza fondamento, e poi il problema si ripresenta, inesorabilmente, sotto altre forme, causandoci dolorose ricadute.

E, indendiamoci, Metta non è un generico “volemosi bene”. E’ espansione di coscienza, è comprendere le motivazioni inconsce sia nostre che altrui, è prendere consapevolezza delle cose per come realmente sono, e non opporre le nostre reazioni.

Il rapporto della Metta con il dolore

Cosa è il dolore? Dolore è un concetto molto soggettivo nel buddismo, e la percezione e l’intensità dipendono da una serie di fattori mentali che possono far cambiare completamente punto di vista su cosa è veramente spiacevole o negativo per la nostra mente.

Metta significa andare incontro al dolore. Metta è essere amichevoli verso il dolore. In un mondo in cui tutti vorremmo sconfiggerlo e reprimerlo, la Metta lo accoglie.

E nel termine dolore includo tutto: il dolore fisico ma anche quello della perdita, del distacco, del lutto. Il dolore derivante dal conflitto interpersonale, l’avversione, quelle situazioni che non riusciamo a superare per orgoglio e ci portiamo avanti per anni, in una dolorosa spirale di odio e rancore.

Il dolore crea associazioni mentali, che ci fanno ogni volta ricadere in sensazioni negative, in emozioni spiacevoli. Con la pratica di Metta, rielaborata nel Metodo Sailfulness, scoprirai tra poco come puoi ri-condizionare questo atteggiamento e passare ad una modalità aperta, inclusiva, che sembra riuscire a trasmettere anche in modo, per così dire, telepatico, questa tua nuova benevolenza, amichevolezza, verso tutti gli accadimenti e verso tutti gli esseri dell’Universo.

La Metta nella poesia di Enzo Aprea

Prima di passar alla pratica, vorrei leggerti una bellissima poesia di Enzo Aprea, che con atteggiamento di benevolenza, nell’ultimo periodo della sua vita aveva cambiato il punto di vista sul dolore. Parlo di Enzo Aprea in questo post.

Aprea soffriva di una rarissima malattia, il Morbo di Buerger, che gli ha fatto perdere, progressivamente, le braccia e le gambe, e ha trascorso anni in vari ospedali. Aveva associato al dolore il colore bianco dell’ospedale, il letto, le pareti, I camici, e persino la neve che vedeva dalla finestra della sua camera di ospedale, in quel gennaio 1985 in cui ci furono nevicate eccezionali in Italia.

Ma con quella stessa gentilezza amorevole, con quella benevolenza che qui chiamiamo Metta, aveva smesso di combattere il dolore ed il suo colore bianco, accogliendo la morte come sua sposa, e con una grande celebrazione dei meravigliosi colori della vita.

Vorrei
una corsia di letti
rossi, verdi e gialli
azzurri e rosa
per far festa alla morte
come sposa.


E dottori sorridenti
curvi sul corpo rotto
di un uomo
con camici variopinti
di voile, di chiffon,

di seta pura
per far festa
alla morte
senza paura.

E muri
disegnati
dai pittori più grandi
da Giotto, Raffaello
da Pier della Francesca
dal Giorgione

E cancellare
il bianco del dolore.

Muoia la morte
per una sola volta
senza il suo colore.


La Metta nel Metodo Sailfulness

Se hai seguito le lezioni del Corso di Dinamica Mentale Sailfulness avrai sicuramente notato che il concetto di “Sorriso Mentale“, che è sistematicamente utilizzato nel Metodo, assomiglia molto al concetto di “Metta“.

Quando ho elaborato i principi teorici sui quali ho costruito il Metodo, ho inserito nella pratica il Sorriso Mentale, che il praticante Sailfulness “manda” a sé stesso, agli altri, e all’Universo ispirandomi esattamente alla pratica buddista della Metta.

Avevo incontrato la Metta per la prima volta nel 1999, durante il mio primo, memorabile, indimenticabile Ritiro di Vipassana con Corrado Pensa, presso il Monastero Lama Tsong Khapa di Pomaia. Se non hai ancora letto questo articolo, fallo adesso. Può esserti di grande ispirazione per la tua Pratica di Metta e per proseguire con successo nel Corso Sailfulness.

Prima di iniziare l’ascolto dell’audio

Per ottenere il massimo del beneficio da questa lezione, ti ricordo l’importanza di aver praticato tutte le prime 4 lezioni del Corso Sailfulness, ripetendo specialmente la seconda:

In caso tu non abbia fatto pratica, ti consiglio di seguire passo passo il percorso.

Ti ricordo le altre lezioni pubblicate, che puoi fare nell’ordine che preferisci, in base agli argomenti che più ti interessano;

Ascolta l’audio della Meditazione Guidata

Vedi il Video della Meditazione Guidata

Cosa hai trovato in questa Meditazione Guidata

Come sempre, hai raggiunto il tuo rilassamento profondo e sei entrato nel tuo Stato Alfa Mentale.

Dopo essere uscito in mare aperto, hai iniziato una conversazione con i tuoi Assistenti.

La tua assistente ti ha raccontato di un suo conflitto personale, a seguito del quale aveva interrotto i rapporti con una persona importante della sua vita, in una spirale di accuse e di silenzi.
Quando aveva successivamente scoperto la pratica del Sorriso Mentale, aveva iniziato a mandare mentalmente messaggi di benevolenza verso quella persona.

E con grande sorpresa, l’aveva incontrata per caso, dopo anni, e quel Sorriso Mentale un po’ telepatico aveva cambiato anche l’atteggiamento dell’altra persona, ed insieme si erano abbandonate ad un abbraccio interminabile.

L’assistente ti ha spiegato che per prima cosa aveva inviato il Sorriso Mentale a se stessa, accettandosi con gentilezza, e poi alle persone care, e poi alle persone con le quali aveva avuto relazioni difficili, e poi a tutte le persone sofferenti che conosceva, e poi a tutte le persone della terra, e poi a tutti gli esseri viventi dell’universo, ed infine alla Mente Universale, arrivando a vibrare con le vibrazioni dell’Infinito.

Il tuo assistente ti ha raccontato che anche lui, attraverso questa pratica di benevolenza, ogni giorno da molti anni ha rivolto il suo pensiero amorevole a se stesso e a tutte le creature, e si è sorpreso nel vedere come questo sorriso mentale ha raggiunto ogni persona. Il suo rapporto con se stesso e le proprie passioni e ambizioni, con gli altri, con la natura è diventato semplice, essenziale, diretto, armonico. Ne ha tratto benefici importanti, nella vita personale, professionale, sociale e spirituale.

Poi hai fatto molte riflessioni sulla tua situazione personale. Sul tuo dolore, sulla negatività, sui rapporti difficili con altre persone. Stai visualizzando queste situazioni, sospinto dai baci del vento che spinge la tua Barca Mentale.

Sei sceso al tavolo di carteggio sotto-coperta e hai acceso lo schermo del tuo potente computer di bordo. Hai proiettato in questo monitor te stesso e la tua vita.

Hai percepito la quiete profonda del momento. Hai visto sullo schermo il tuo corpo rilassato, e mandato il tuo sorriso mentale ad ogni cellula del tuo corpo. Tu vai bene. La tua vita va bene. Hai sorriso alla tua vita, al dono meraviglioso di essere qui, in questo momento unico e irripetibile.

Hai ringraziato il dolore che di tanto in tanto si manifesta. Ringraziato per indicarti la tua strada attraverso le emozioni. Lo hai compreso e accettato. Il dolore e la spiacevolezza sono segnali stradali che ti indicano il cammino da seguire.

Hai poi visualizzato sullo schermo le persone a te vicine. I tuoi parenti più stretti, i tuoi migliori amici. Hai inviato tramite il computer un Sorriso Mentale, che li ha raggiunti con la tua benevolenza e li ha fatti stare bene.

Hai poi visualizzato persone con le quali hai avuto rapporti difficili, hai superato il momento di conflitto e mandato un Sorriso Mentale incondizionato, senza alcun altro scopo che riportare sul piano della comprensione e della gentilezza amorevole la vostra difficile relazione.

Questa persona o queste persone ti hanno ricambiato il sorriso.
La tua benevolenza li ha raggiunti e li fa stare bene.
Al prossimo incontro, questo sorriso mentale che ha creato una nuova sintonia tra di voi si manifesterà sul piano fisico, e comprenderete e accetterete le reciproche posizioni superando il conflitto.

Poi sullo schermo del computer sono passate le immagini delle persone che soffrono, dei dimenticati, di quelli che sono stati respinti ed emarginati dal Sistema dominante.

Hai mandato il tuo sorriso mentale a queste persone. Mandato la tua gentilezza amorevole.
Hai trasformato la tua tendenza a isolare i diversi in accoglienza incondizionata per la diversità.
Hai visto ogni diversità come ricchezza, come possibile crescita per tutti. Sei andato incontro alla disabilità, agli orientamenti sessuali diversi dal tuo, alle origini etniche diverse, alla diversità di genere e di età.

Hai mandato il tuo sorriso mentale a tutte le donne e a tutti gli uomini del pianeta, e quindi visualizzato la nostra Terra, il nostro pianeta, con tutti I suoi meravigliosi colori.

Hai mandato il tuo sorriso mentale alla Terra, governata dalle leggi della Natura, hai mandato il tuo sorriso mentale a ogni essere vivente, animale o vegetale, e poi a ogni montagna, a ogni roccia, a ogni fiume, a ogni lago.

Hai inviato il tuo sorriso mentale al mare, che ti sta accompagnando in questo percorso di Sailfulness che ti farà diventare una persona migliore.

Hai quindi inviato il tuo sorriso mentale alla Mente Universale, al principio di tutto, all’Essenza primordiale.

La hai ringraziata per questa meravigliosa, breve, irripetibile esperienza che è la vita.

E sei rimasto cosi, per qualche attimo, sospeso, fluttuante, in profondissima quiete, con un grande senso di accoglienza, di benevolenza, di gentilezza amorevole.

Sei rimasto così, immerso nella tua pratica di Metta, con il tuo Sorriso Mentale che ha raggiunto il centro dell’Universo.

Com’è andata?

Bene, siamo giunti alla fine di questa lezione.

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Nella prossima lezione torneremo ad esercizi di auto-programmazione ed in particolare ci focalizzeremo sulla capacità di programmare e guidare i nostri sogni.

Per farlo, approfondiremo gli insegnamenti di due grandi maestri, Carlos Castaneda, che nei suoi insegnamenti sciamanici ha incluso quella che lui ha definito “l’Arte di Sognare”, e Stephen LaBerge, autore del libro “Lucid Dreaming” che ho scoperto moltissimi anni fa e che ha cambiato la mia vita.

Come sempre, per apprendere una nuova pratica accederai al tuo Stato Alfa Mentale… e come sempre… la mia voce… ti accompagnerà.

7 COMMENTS

    • Ciao Errica,
      grazie di questo commento… il tuo pensiero è bellissimo, pensa che ho scritto una Newsletter per il prossimo lunedì che indica proprio la Pratica di Metta come strumento di meditazione e raccoglimento interiore particolarmente importante in questi momenti drammatici.
      Un grande abbraccio
      Vittorio

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