Cosa è il Personal Branding? Com’è possibile che oggi una persona da sola può raggiungere una audience globale con investimenti irrisori? Come puoi posizionarti in un mondo in cui le barriere all’ingresso non ci sono più? Perché oggi il Personal Branding è diventato fondamentale? Perché tutti ne parlano?
Proviamo a dare le risposte a queste domande. E lo faremo non dalla prospettiva imprenditoriale, ma dal punto di vista dello stile di Leadership.
Perché, come vedremo, esiste anche il Personal Branding di un Leader.
Definizione di Personal Branding
Dice Wikipedia: “Il personal branding è l’attività con cui prima si consapevolizza e poi si struttura il proprio brand ovvero la propria marca personale. Può essere definito come ciò che viene detto, sentito e pensato a livello collettivo dalle persone su di voi e sui servizi che offrite, nella vostra vita professionale e non. “
Jeff Bezos dice che “Il tuo Personal Brand è quello che dicono di te le persone quando non sei nella stanza.

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Perché il Personal Branding è diventato così importante?
Prima dell’avvento di Internet e dei Social Network, la possibilità di raggiungere milioni di persone era riservata ad una ristretta cerchia di persone. Televisione, radio, giornali, tutti gli strumenti di comunicazione di massa erano controllati, filtrati, manipolati.
Ma anche l’avvio di una iniziativa imprenditoriale aveva grandi barriere in entrata: se volevi fare la tua aziendina dovevi trovare del capitale, costruire un ciclo produttivo per realizzare prodotti e servizi, con sedi, dipendenti, merci, magazzini, logistica, e a quel punto non eri arrivato ancora a niente, perché dovevi farti conoscere, raggiungere una audience con iniziative promo-pubblicitarie tradizionali.
Tutto questo ha fatto sì che generazioni di aspiranti imprenditori si arrendessero in partenza, indirizzando la stragrande maggioranza delle persone verso il mito del posto fisso.
Ma tutto questo oggi è stato spazzato via.
Migliaia di persone nel mondo, ogni giorno, si mettono in gioco cogliendo nuove opportunità, e non sono solo gli startupper digitali, ma anche categorie professionali, commerciali, artigianali che partendo dal mondo analogico non avremmo mai immaginato potessero entrare in questa nuova dimensione.
Su Internet si trovano decine di fonti sul tema del Personal Branding, ed in particolare io suggerisco di consultare il lavoro di Luigi Centenaro, fondatore di BigName, che è una vera e propria autorità in materia.
Centenaro ha realizzato un toolkit, il Personal Branding Canvas, che è uno strumento davvero utile per “scoprire che sei speciale e farlo sapere a chi conta davvero“.
Molto interessante anche un articolo del 2017 di Dario Vignali, scritto come sempre con una inimitabile combinazione di testa e di cuore:
Personal Branding: la guida definitiva di Dario Vignali per vendersi online
BLOG DI DARIO VIGNALI
Personal Branding come Leader
Io invece voglio affrontare il tema da un altro punto di vista, e rispondere alla domanda: ma il Personal Branding è una opportunità riservata solo ai “self-entrepreneurs“, cioè alle “one man companies” o ditte individuali che dir si voglia?
In altre parole, il Personal Branding serve solo a chi si mette “in proprio”?
Possiamo pensare invece di mettere insieme strumenti e strategie per emergere, con i principi del Personal Branding, in un contesto aziendale, con l’obiettivo di diventare capi-funzione, amministratori delegati, leader, in altre parole crescere nella gerarchia aziendale?
Ti dico subito che posso affrontare questo argomento per esperienza diretta: io sono un manager in una multinazionale, con il ruolo di amministratore delegato, e ho lavorato molto per creare un mio Personal Branding efficace.
Esiste quindi una opportunità di Personal Branding come Manager, come Leader? La risposta è sì.
Ci sono persone che in azienda hanno naturalmente creato un Personal Branding efficace, con la propria storia personale, i propri valori. Sono quelli di cui si parla al caffè, le cui parole vengono riportate di bocca in bocca: “Andrea ieri in auditorium ha detto che…”
Alcune persone emanano un carisma che sembra innato, sembrano cioè predestinati ad essere dei leader vincenti. Ma come capirai continuando nella lettura di questo articolo, non è necessario essere nati leader!
Si può imparare a costruire un proprio stile di leadership efficace: che tu sia estroverso o introverso, intuitivo o logico, guidato dal giudizio o dal sentimento, mettendo in pratica una precisa strategia puoi individuare i tuoi tratti distintivi di leadership e dare una forte spinta alla tua carriera.
Le 3 “C” del Personal Branding
Come vedremo, Personal Branding non ha a che fare in prima battuta con il “contenuto”: non è quindi solo questione di cosa fai, non dipende dal ruolo, non ci sono mansioni dove è più semplice o più difficile creare un Personal Branding.
E’ tutta questione di COME lo fai. E per descrivere il “come”, ci sono tre parole che iniziano per “C”.
“Chiarezza” nel Personal Branding
Devi avere una visione chiara di te stesso. Devi essere consapevole delle tue capacità. Se ci sono delle ambiguità sui messaggi che mandi confonderai chi ti circonda. Devi sapere qual è il valore aggiunto che puoi offrire e comunicarlo chiaramente.
“Coerenza” nel Personal Branding
Come conseguenza della “Chiarezza” c’è la “Coerenza“: significa che i tuoi messaggi, verbali e non verbali, i tuoi comportamenti, i tuoi commenti, le prese di posizione, gli obiettivi devono essere coerenti tra di loro: non c’è niente di più distruttivo per il Personal Brand di avere una incoerenza di fondo tra il dichiarato ed il vissuto.
Devi essere sempre coerente con la tua visione, la tua missione ed il tuo sistema di valori, che non puoi mai perdere di vista.
“Consistenza” nel Personal Branding
Utilizzo la parole “Consistenza” nel significato inglese di “consistency“, che equivale a una sorta di continuità della coerenza nel tempo. Sei “consistent” se la tua visione, l’immagine di te stesso che promuovi, i tuoi valori, vengono comunicati con continuità in modo chiaro, coerente e soprattutto costante. Ci vuole tempo per consolidare un’immagine, un brand, e il risultato si ottiene se le azioni hanno la caratteristica di “consistency” lungo un arco temporale.
Cosa non è il Personal Branding?
L’errore più comune che viene fatto in azienda da aspiranti leader è quello di cercare il consenso di tutti gli interlocutori, assecondando, senza dire mai di no a nessuno (a proposito, hai letto il mio articolo “Come Imparare a dire di no“?).
Personal Brand non vuol dire compiacere gli altri!
Non puoi piacere a tutti, non sei la pizza!

L’intersezione del Personal Branding
Bene è arrivato il momento di scendere più nel dettaglio e iniziare a identificare i tratti caratterizzanti del tuo Personal Branding.
Per farlo, mi viene in aiuto un celebre romanzo di Luigi Pirandello, “Uno, nessuno e centomila”. L’hai letto? Se non lo hai letto… ti consiglio di farlo! E’ semplicemente un capolavoro.
Mi direte: ma che c’entra Pirandello adesso con il Personal Branding?!
C’entra, c’entra eccome. All’inizio del romanzo, il protagonista Vitangelo Moscarda si sta guardando allo specchio, quando la moglie gli fa notare di avere il naso storto.
Vitangelo non aveva mai notato questo particolare! Questa piccola cosa lo fa entrare in un vortice di riflessioni che lo porta alla conclusione di non essere per gli altri come è per se stesso. E allora qual è la realtà, si domanda. Qual è la verità vera?
Il Personal Branding è un concetto molto simile. Da un lato tu ti vedi in un certo modo, e dall’altro le persone si formano un’impressione di te che può non coincidere, in tutto o in parte.
L’intersezione tra come ti vedi e come ti vedono gli altri rappresenta il Personal Branding.

Giova notare che quanto più sono sovrapposti i due cerchi, quanto cioè è più grande l’area in comune tra la propria percezione e quella degli altri, tanto più le 3 “C” del Personal Branding sono efficaci.
Ma come trovare questa intersezione? E’ il momento di eseguire un esercizio, che faccio fare sempre nei miei corsi in aula.
- Scrivi su un foglio i 3-5 aggettivi che utilizzeresti per descrivere te stesso ad un altro rilevante (un collega con cui lavori, una persona appartenente al tuo gruppo di amici, qualcuno insomma che ti conosce bene)
- Incontra poi più persone possibili (delle categorie di cui sopra) chiedendo di scrivere su un foglio, a loro volta, i 3-5 aggettivi che loro utilizzerebbero per descriverti.
- Confronta le due liste
- Discuti con ciascuno dei colleghi o amici gli aggettivi concordanti, e quelli divergenti.
- Gli aggettivi in comune o simili rappresenteranno lo stato attuale del tuo Personal Brand, cioè quanto la persona che credi di essere viene percepita come tale dagli altri.
- Gli aggettivi discordanti sono l’area di mancata chiarezza, coerenza o consistenza: tu credi di essere in un modo e di essere percepito come tale, e gli altri ti percepiscono invece in modo completamente diverso
Come espandere l’intersezione di Personal Branding Leadership
Ovviamente parto dal presupposto che tu voglia consolidare la percezione e comprensione del tuo Brand, ma soprattutto vuoi farlo in modo che il Brand risulti efficace, unico e differenziato.
Fare Personal Branding come Leader significa impostare una strategia per individuare e definire i tuoi punti di forza, quello che ti rende unico rispetto ad altri Leader, e comunicare in modo efficace cosa sai fare, come lo sai fare, quali benefici porti e perché gli altri dovrebbero seguire te come leader.
Vediamo la successione delle attività da fare per questo obiettivo:
- Valutati (è quello che hai fatto con l’esercizio precedente
- Crea la tua Visione: cosa di unico puoi proporre? Quale innovazione, quale valore puoi offrire?
- Fai un’analisi SWOT personale: S=Strenght, quali sono i tuoi punti di forza. W=Weakness, quali quelli di debolezza, O=Opportunity, quali le opportunità da cogliere e T=Threat, quali le minacce da evitare.
- Identifica il tuo pubblico: quanto è grande, in azienda, la Audience che può essere positivamente attratta dalla tua Personalità di Brand?
- Infine costruisci il Personal Brand
I 10 Consigli per una Leadership Efficace
Come puoi strutturare bene il tuo Personal Brand, seguendo la traccia appena descritta?
Ci viene in aiuto un articolo che ho pubblicato qualche tempo fa:
BLOG NAGUAL
In questo articolo troverai spunti interessantissimi per differenziarti, espandere la tua intersezione, e consolidare un Personal Branding chiaro, coerente, consistente, efficacissimo. 10 Consigli imperdibili!
Leggi adesso l’articolo, poi torna a questo post!
L’esercizio finale del Personal Branding: la Unique Selling Proposition
Manca solo un ultimo tassello. Devi definire la tua USP= Unique Selling Proposition.
Cosa è una Personal USP?
E’ una frase di 11-14 parole al massimo, che deve rendere subito chiaro quali sono la tua missione e il tuo posizionamento. La utilizzerai sempre: nelle presentazioni, su Linkedin, nelle autodescrizioni, ovunque.
Domandati: perché i colleghi dovrebbero seguirmi come leader?
Per fare un esempio, ecco la mia USP:
LA MIA MISSION È SEMPLICE.
Aiuto le persone ad avere successo.
In una semplice frase, che ho adottato ovunque (Facebook, Linkedin, la stessa home page di questo sito), i colleghi al lavoro immediatamente possono comprendere che, a partire dal mio ruolo di Amministratore Delegato, la mia Brand Personality si declina in modo chiaro e dice in buona sostanza:
Faccio crescere le persone intorno a me.
Ed è esattamente quello che faccio, come Coach Certificato ICF e come Counsellor Professionista: due abilità che, dopo anni di studio e pratica, sono diventate fondamentali per la mia carriera come manager.
Io quindi aiuto le persone a realizzare il proprio potenziale, trovare equilibrio vita-lavoro, scoprire risorse personali che spesso non sanno neppure di avere. Questa è la mia USP, elemento fondante del mio Personal Branding. E la tua USP qual è?
Spero che questo lungo articolo ti sia utile, perché tu possa avere il massimo dalla tua vita personale e professionale, e il tuo Personal Branding come leader si affermi, sia riconosciuto, sia unico e sia sopratutto Chiaro, Coerente e Consistente!
Ma ricorda: dipende soprattutto da te! Come ebbe a dire un grande del passato:
La sola persona che sei destinato a diventare, è la persona che hai deciso di essere.
RALPH WALDO EMERSON
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