Non acquistare un corso di memoria, inizia con alcune tecniche di memorizzazione gratis.
Esistono molte tecniche per memorizzare, che si possono imparare con uno dei tanti corsi di memoria che si trovano sul web. Ma prima di acquistare un corso, prova a esercitarti con alcune tecniche di memorizzazione gratis che ti propongo in questo articolo.
Molto spesso si sente dire: “Io non ho memoria, non riesco a ricordare”. Molte persone ritengono che memorizzare sia una dote innata, ad esempio come avere una memoria fotografica, cosa che si pensa sia una possibilità per pochi eletti. La verità è che le cose non stanno così.
Come scoprirai leggendo questo articolo sino in fondo, chiunque può esercitarsi e sviluppare delle doti che non pensa minimamente di avere.
E non dimenticare che i molti metodi per memorizzare che esistono sono strettamente collegati alle tecniche di apprendimento veloce: non si tratta infatti solo di capire come memorizzare velocemente, ma di immagazzinare le informazioni in modo organico, coerente, strutturato e soprattutto accessibile, per essere in grado poi di utilizzare le informazioni in modo efficace al momento in cui esse servono.
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Conosci la differenza tra “guardare” e “vedere”?
Facciamo spesso confusione tra questi due verbi, e abusiamo, io credo, del verbo “vedere”. Sembra che indichino la stessa azione ma hanno significati profondamente diversi.
C’è un aforisma di Thoreau che rende bene l’idea.
Non importa quello che stai guardando, ma quello che riesci a vedere.
Guardare è una parola di origine germanica, e rappresenta un’azione riflessiva, che si fa con gli occhi, ma che non attiva un processo di interpretazione. La descrizione di “guardare” su Treccani lo spiega bene:
Guardare – Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare senza vedere, così come si può vedere qualche cosa senza rivolgervi intenzionalmente o coscientemente lo sguardo)
Vedere, dal latino “videre”, indica l’azione di percezione della realtà attraverso l’uso della vista.
Si può “vedere” con la mente, si possono costruire immagini mentali molto efficaci, ma non si può “guardare” a occhi chiusi.
Un esperimento pratico: il tuo orologio da polso
Vuoi provare in modo pratico la differenza tra guardare e vedere? Porti un orologio da polso? Oppure hai un orologio appeso alla parete in cucina? O qualsiasi altro dispositivo sul quale consulti l’ora, incluso lo smartphone?
OK non guardarlo adesso. Continua a leggere e rispondi mentalmente alle domande di seguito:
- Di che colore è il quadrante?
- Se è un orologio digitale, i numeri sono blu, neri, o di quale colore?
- Ci sono i numeri in corrispondenza delle ore oppure delle tacche?
- Sono indicati i numeri di tutte le 12 ore?
- Se manca qualche numero, quale manca?
- C’è il logo della marca dell’orologio? Dove si trova?
- Che altro c’è scritto sul quadrante?
Adesso apri gli occhi e guarda l’orologio. Probabilmente sei tra quelli che si sorprendono a considerare quante risposte sbagliate sono state date. Non preoccuparti, fai parte della stragrande maggioranza delle persone.
Ma come è possibile che non ci ricordiamo com’è fatto un’oggetto che “guardiamo” decine di volte al giorno ma che molto probabilmente non “vediamo” mai?
E non è solo l’orologio da polso. Se ad esempio lavori in un ufficio e la finestra è affacciata su una strada o su una piazza, se adesso tu chiudessi gli occhi e provassi a richiamare l’immagine nel tuo schermo mentale, sapresti descrivere nei dettagli la scena? Ci sono negozi? Ricordi le insegne? E i colori delle case che hai di fronte? Ci sono avvolgibili alle finestre o imposte tipo persiane?
Anche in questo caso è un’immagine che “guardi” innumerevoli volte, ma non “vedi” praticamente mai.
Prova a fare l’esperimento con i tuoi amici. Vedrai che molto probabilmente nessuno di loro sa come è fatto il proprio orologio!
Ah dimenticavo. Poco fa hai “guardato l’orologio” per capire se le tue risposte mentali erano corrette o meno. E credi di averlo “visto” adesso con molta attenzione, in ogni dettaglio, non è vero? Allora permettimi di farti una domanda:
Mi sapresti dire che ore sono?
Come dici? Non sai dirmelo?
Le 3 tecniche mnemoniche fondamentali
Associazione mentale di immagini
La funzione di associazione di nomi e parole a concetti concreti o astratti è apparsa in un’epoca molto recente dell’evoluzione umana.
Siamo programmati per decodificare immagini e prendere decisioni in conseguenza. L’utilizzo delle immagini mentali è quindi la tecnica principale per memorizzare qualsiasi concetto o nozione.
Se ad esempio devo ricordare la parola “melatonina” e a che cosa serve, immagino un bella mela, e la figlia di Tony, che tutti chiamano Tonina, che la sta mangiando. Però la mela contiene un sonnifero, e Tonina dopo un po’ si addormenta. La melatonina è infatti un regolatore del ciclo del sonno.
Visualizza mentalmente questa scena in ogni dettaglio. Di che colore è la mela? Com’è fatta la ragazzina?
Uso della memoria emotiva
Si ricorda molto bene quello che ci colpisce, spaventa, diverte, offende, dà piacere, fa male, e si ricorda molto meno bene quello che ci annoia o ci lascia indifferenti.
In altre parole ciò che riesce ad attivare la nostra sensibilità emozionale ha molta più probabilità di essere immagazzinato nella Memoria a Lungo Termine (per un’ampia spiegazione di Memoria a Breve e Lungo Termine vedi anche il mio post sulle Tecniche di Persuasione e sugli Effetti Primacy e Recency)
Ricordare “melatonina” con l’immagine divertente della piccola Tonina che mangia la mela e si addormenta ci ha fatto sorridere. Ed è quindi destinata ad essere ricordata. Allo stesso modo un’immagine che intimidisce o fa preoccupare entra prepotentemente nella nostra memoria.
Quindi il mio consiglio è di esercitarti ad attivare il più possibile la memoria emotiva, aggiungendo tutta la fantasia che puoi aggiungere.
Non sentirti stupido a farlo, nessuno leggerà nella tua mente dove risiederanno queste visualizzazioni mentali bizzarre, esilaranti, strampalate, o spaventose, truculente, impossibili. Tra l’altro è un metodo potentissimo per esercitare e ampliarela tua creatività, cosa che ti tornerà utile in mille occasioni.
Uso dei cinque sensi
Il senso della vista è certamente il più utilizzato, ma se ampli i tuoi “ganci” di memorizzazione a tutti i cinque sensi avrai molta più efficacia.
- Che sapore aveva quella mela di Tonina? Era dolce?
- Quanto era pesante la mela, che sensazione dava accarezzarne la buccia?
- Che suono faceva Tonina mentre la masticava?
- E che profumo aveva questa bella mela rossa?
Queste modalità multi-sensoriali per la memorizzazione sono molto importanti e molto utilizzate in tutte le tecniche di memoria. Le ancore mentali che si creano sono molto potenti, e le connessioni possibili aumentano, rendendo più facile la memorizzazione a lungo termine.
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